13.11.13

l'Italia è un paese per vecchi

Ogni anno arriva  mia cugina che si è trasferita in Germania.
Il suo aspetto da meridionale travestita da tedesca è alquanto simpatico e sfoggia orgogliosa i suoi figli in numero esponenzialmente crescente.
Quest'anno ci ha presentato  il  terzo figlio e come ogni anno mi ha raccontato le civili agevolazioni sociali e lavorative dedicate alle famiglie tedesche.
E come ogni anno rimango arrabbiata   per 12  mesi perchè abito in Italia, il paese anti-nascita.
Fare figli in Italia è da folli, io lo sono e voi lo siete perchè  procreare va contro il sistema. 
E noi genitori siamo degli eroici e coraggiosi  pionieri della maternità Quisciottesca,  perchè tra inseminazioni e adozioni sembra di fare le 10 fatiche di Asterix...meglio rivolgersi oltre confine.
Perchè l'Italia fa di tutto per essere un paese per vecchi.
E chi pigia i bottoni della politica si chiede pure il perchè. Non c'è bisogno di politici o scienziati per capirlo, basta chiedere alla prima mamma che si incontra per strada.
Fare figli costa troppo. Si rischia di venire licenziate; gli asili nido hanno prezzi folli allora tu puoi lasciare il lavoro per sempre perchè  nessuno te lo conserva, oppure puoi scegliere di  pagare un'altra che cura i figli al posto tuo.  I posti a scuola non sono garantiti,  magari in quella vicino a casa tua non c'è posto e ti devi spostare.
Provate poi  a chiedere come se la passano i genitori con  un figlio disabile che devono lottare per avere briciole di aiuto.
Tralasciamo la burocrazia che con cavilli ingenieristici fa perdere qualunque speranza di agevolazione.
Siamo tutti abbandonati a noi stessi.



26 commenti:

  1. Quando vedo qualche sporadico caso di genitori con tre figli a Trieste, per antonomasia città di vecchi, perché i giovani sono costretti a migrare, mi meraviglio e dico che sono coraggiosi!
    Io ne ho due, ma patisco alle loro difficoltà, alle prospettive di un futuro non solo incerto, ma che vira paurosamente verso la migrazione. E se vanno via loro, parto anch'io! Quei tanto denigrati e discussi migranti dall'estremo oriente e dall'africa saranno il futuro dell'Italia? se va avanti di questo passo, penso proprio di si.
    buon week-end! Renata

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  2. Da mamma di tre ho ben chiaro il quadro. Al fatto che sia un paese per vecchi aggiungerei "politici". I miei vecchietti del paese non se la passano così bene e a guardarli in faccia sono stranamente più sciupati e rugosi di quelli che si incipriano per andare in tv a spiegarci che è tutto risolto e stiamo andando alla grande. Mia nonna diceva sempre: "Pancia piena non crede alla vuota".
    Io non lo so se sia fisiologico che una volta entrati nella stanza dei bottoni le coscienze si corrompano, ma forse se lì ci fossero più mamme, non di quelle privilegiate, ma di quelle che hanno sempre dovuto fare i salti mortali tra lavoro e famiglia, certe scelte sarebbero fatte con più attenzione.
    Oppure, come stanno facendo tante persone che conosco per avere un'opportunità in più di benessere, buttiamoci in politica.

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  3. ... condivido pienamente quanto scrivi... e ci sarebbe molto da aggiungere! Quando ne usciremo?

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    1. dipende da noi, non come singoli, ma come comunità!

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  4. Hai perfettamente ragione, sono pienamente d'accordo con te
    Adriana

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  5. Il fatto è che l'Italia è e temo rimarrà il paese delle caste, dei privilegi di pochi a discapito dei molti. La politica è lontana anni luce da noi cittadini. Cosa vuoi che importi ad una che guadagna (il più delle volte immeritatamente) un pacco di soldi di una che deve fare i salti mortali per crescere un figlio? Per quanto riguarda le adozioni...il problema in Italia è dovuto al fatto che lo Stato paga per ogni bambino tenuto in orfanatrofio, per cui...meglio che resti lì, piuttosto che affidarlo ad una coppia che potrebbe amarlo. Via il piccolo, via soldi... Che tristezza...a volte me ne andrei e chissà che un giorno non lo faccia davvero! Baci, cara

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    1. nn bisogna rinunciare al proprio paese, dobbiamo restare e farne un paese migliore....

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  6. nervoso nervoso nervoso

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  7. hai ragione. al 100%. purtroppo.

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  8. Il fatto è che al centro della società non ci sono più le persone ma il denaro e i conti.
    Un figlio non viene più considerata una risorsa di sviluppo, ma un costo per la società, così come gli anziani che hanno la fortuna id vivere fino a 90 anni!!
    Ma da genitore, tutto questo non mi toglierà la gioia di vedere mio figlio e la mia futura figlia sorridere! :)

    http://figlidinoi.blogspot.it/

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    1. però io non la penso così sui figli..e fa uno, neanche tu probabilmente, e facciamo due......

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  9. Anonimo11:33 PM

    ...la tua analisi puntuale e azzeccata per certi aspetti mi conforta. Suggerisce che con lo stato che diventa Stato, quando avverrà e se avverrà, i bimbi riprenderanno a nascere e crescere. Può essere. E questo ad ogni modo è il punto di partenza imprescindibile, la legittima richiesta di una comunità che aspiri davvero ad essere tale e non una accozzaglia di personalismi e indifferenza. Ma io ho paura, ho tanta paura, che possa anche non essere così. Ma questo lo dico sottovoce, sussurrato appena nell'orecchio. E se siamo cambiati noi, e se siamo più intimamente noi i colpevoli di ciò, convinti che i figli siano solo peso e difficoltà e che noi veniamo sempre e comunque prima di loro. Mia nonna ha partorito 11 bimbi e allora erano tempi duri che non si mangiava, zolle e zappa. Io so di me che ho versato una lacrima grande come una cascata nel finale di Cuaròn "I figli degli uomini"... By Jim

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    1. always delighted by your comments Jim and the distopian suggestions.......what about Orwell?????

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  10. Ciao Neve, condivido perfettamente il tuo pensiero... mio marito non trova lavoro e stiamo seriamente pensando di andarcene dall'Italia... non ci sarebbe mai passato per la testa, ma così un figlio non lo faremo mai, non possiamo iniziare una vita nostra, restiamo bloccati... Ci piange il cuore al pensiero di lasciare la nostra città, le nostre abitudini... spero di non doverlo fare!

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    1. non smettete mai di credere e tenete lo sguardo sempre rivolto verso l'alto...un bacione

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  11. Anonimo7:27 AM

    ...non ho ben capito se "What about Orwell?" sia una domanda per me o semplicemente il suggello alla tua frase. Io AMO la parola "distopia", ma non mi va di approfittare della tua ospitalità, il blog è il tuo. Per cui, a presto per un tuo prossimo argomento, di sicuro interessante... E un buon fine settimana, by Jim

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    1. 1 si era per te.
      2 questo post è ospitale......sentiti libero di lasciare i tuoi pensieri........
      3 ieri ho visto il film di Godrin e non mi è piaciuto......troppo onirico
      ...alla prossima

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  12. Anonimo8:36 AM

    1 Parlare di Orwell... ci penso, raccolgo qualche idea delle mie, non vale leggere e informarsi, per cui non lo faccio:), e ti dico...
    2 grazie per l'ospitalità, vedrò di non abusarne perchè, per parafrasare Fossati, la libertà non si regala.
    3 Se il film lo hai visto in tv non vale:) Ad ogni modo, non il suo migliore (cosa avrebbero potuto fare Terry Gilliam o Tim Burton resterà una oziosa e dispettosa domanda.
    E ora come faccio a dirti che odio l'espressione "alla prossima"?
    Alla prossima:-) By Jim

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    1. Buon giorno "non-so-chi-tu-sia, ma mi piace ciò che mi scrivi" a dire la verità l'ho visto a cinema e sono fuggita alla fine del primo tempo...ma shhhhh...non dirlo a nessuno.
      Io sono un'esuberante dialettale, mica una persona colta...perciò grazie per tutti i sassolini letterali che lasci dietro di te, li raccolgo.
      pollicino

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  13. Anonimo12:40 AM

    ...come la mettiamo allora, cara la mia esuberante dialettale, con le parole "patafisica e distopia"???: le hai utilizzate tu, mica io, prendendo come spunto i miei sassolini:) Imbrogliona dissimulatrice:) A proposito di sassi, stamattina sentivo Gaber in auto che cantava di un sasso lanciato controvento che gli ritornava indietro
    "Questo mondo/corre come un aeroplano/e mi appare/più sfumato e più lontano./Per fermarlo/tiro un sasso controvento/ma è già qui che mi rimbalza/pochi metri accanto./Questo è un mondo/che ti logora di dentro/
    ma non vedo/come fare ad essere contro./Non mi arrendo/ma per essere sincero/io non trovo proprio niente/che assomigli al vero".
    Leggere dei tuoi biscotti è bello come stare sull'Hispaniola nella botte di mele... Giornata bella a te

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    1. un conto è un titolo di studio, un conto è la cultura della vita di tutti i giorni, io non ce l'ho, non ho un riferimento pronto, nè una citazione e nemmeno ho capito l'hispaniola nella botte di mele...vedi sono ignorante, timorosa e distratta e ho perso la tua mail......scusami scusami....

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  14. Anonimo2:12 AM

    ...premesso che forse mi sopravvaluti un po', se ci stai, per Natale, possiamo fare che io ti regalo un pacchetto vecchio e appiccicoso di citazioni e tu mi prepari una confezione di biscotti profumati e fragranti:)
    L'Hispaniola è la goletta dell'Isola del tesoro di Stevenson. Quando non voglio che i pensieri brutti mi raggiungano prendo anche Pinocchio e mi ci nascondo sotto... Jim

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adoro i pensieri che seminate nel mio roseto...